Yahoo di nuovo violato, ma anche Lynda.com ha la sua violazione

Le violazioni e i furti di account non danno segno di diminuire. Questa volta insieme a Yahoo, per cui i guai ancora non finiscono, è stato violato anche il database di lynda.com.

Yahoo

Il gigante dei servizi web ha ammesso di aver subito un'altra violazione da parte di hacker che risale al 2014. Si tratta di un episiodio diverso e distinto da quello denunciato lo scorso settembre. Questa volta, tra le informazioni rubate, sembra che ci siano password, domande di sicurezza (quelle effettuate per identificare gli utenti che accedono ai servizi web come la posta elettronica), indirizzi email, date di nascita, numeri di telefono.

I media statunitensi riferiscono che l'attacco abbia riguardato la sottrazione del codice proprietario per i "cookies". I programmi si installano nel browser e, tramite appunto dei cookies apparentemente leciti, permettono ai criminali informatici di accedere ad un qualsiasi account senza necessità di conoscere la password.

La Polizia di Stato ha lanciato un post sulla pagina Facebook per infromare gli utenti e spiegare come scoprire se il vostro account è stato violato.

Ci siamo occupati in un recente articolo del perchè è importante proteggere l'account email e cosa fare per metterlo in sicurezza: leggete l'articolo! In ogni caso vi consigliamo di provvedere, anche se la violazione è del 2014, a mettere in sicurezza il vostro account e gli altri ad esso collegati. Accedendo tramite questo link (https://it.aiuto.yahoo.com/kb/SLN2090.html) Yahoo vi giuda, nella pagina dedicata in questa importante operazione.

Lynda.com

Per quanto riguarda il provider di servizi di formazione on line il discorso è un po' diverso.La violazione, contenuta a circa 55.000 utenti, non è di gravità assoluta di per se; tuttavia per maggiore sicurezza Lynda.com, che sarà la base del nuovo LinkedIn Learning, ha anche comunicato la violazione agli altri utenti dei suoi servizi, circa 9,5 milioni di persone. Si tratta, spiega la società, di una “misura precauzionale” perché al momento non ci sono prove che altri account oltre ai 55 mila già bloccati abbiano subìto la sottrazione delle password. Come se ciò non bastasse, Lynda.com dichiara di non sapere di quali dati siano stati rubati, che non c'è la certezza che includano password, e neppure di quali siano nel dettaglio gli account coinvolti. Considerando che lynda.com è proprietà di linkedin che a sua volta viene acquisito da Microsoft, la domanda è: quanto dovremmo essere preoccupati?

Nadella, CEO Microsoft e Weiner Ceo Linkedin
 
Non è la prima volta che LinkedIn viene coinvolta in una violazione della sicurezza delle reti. Nel 2012 una breccia nella sua rete portò alla vendita online di dei dati personali di circa 6,5 milioni di account, cifra che molto più di recente è stata “rivalutata” quando è stato trovato in vendita online un database con ben 167 milioni di account derivante molto probabilmente da quella violazione della rete.

Conclusione

Ancora una volta, vi consigliamo di implementare i vostri sistemi di sicurezza, antivirus, firewall, permessi, soprattutto se non siete sicuri di essere adeguatamente protetti, e di mettere in sicurezza i vostri dati aziendali: BACKUP, BACKUP e ancora BACKUP! 

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